Firenze | #Pesaachonline

 In Uncategorized

Cari amici,
non sarà come potersi vedere di persona, ma con l’emergenza sanitaria in corso abbiamo pensato di tenervi compagnia almeno virtualmente.

Quest’anno Pesach si celebra, per la prima volta dal dopoguerra, soltanto nell’intimità delle proprie case, per questo insieme ad altri musei ebraici italiani abbiamo pensato di organizzare #Pesachonline: un’iniziativa digitale per raccontarvi e condividere i vari aspetti della festa, attraverso tradizioni, ritualità, i simboli e anche ricordi, se vorrete, i vostri. i vostri.

Vi proponiamo qui la campagna, promossa su Facebook dal 5 al 14 aprile attraverso l’hashtag #Pesachonline e anche  il video realizzato in occasione di Pesach

 

martedì 14 aprile #calendarioebraico

“Questo mese sarà per voi il capo dei mesi, sarà il primo fra i mesi dell’anno”.

Pesach è la festa che ricorre nel mese ebraico di Nissan ed è considerata un vero e proprio nuovo inizio. Se Rosh Hashanah è il capodanno in cui si ricorda la creazione del mondo e la comparsa del primo uomo sulla terra, Pesach si può considerare un secondo capodanno, quello della liberazione del popolo ebraico.

La Torah raccomanda di contare i mesi a partire dal mese di Nisan, la parola ebraica “Nes” significa miracolo e Nissan è il mese che celebra il miracolo della libertà e segna la nascita del popolo ebraico come popolo libero.

Con oggi si chiude la nostra rassegna dedicata interamente a #Pesach e promossa in collaborazione con alcuni dei musei ebraici italiani.

 

lunedì 13 aprile #musicaebraica

Conclusa la cena del Seder, dopo la lettura dell’Haggadah, arriva il momento che la tradizione assegna alla #musica, ai canti; uno dei momenti più attesi anche dai più piccoli.

Questi inni finali, non essendo tecnicamente parte del Seder, a volte sono intonati non in ebraico o aramaico come nell’originale ma in lingua volgare, variando da comunità a comunità o addirittura da famiglia a famiglia.

Il canto che forse molti di voi sicuramente conoscono è Chad Gadyà, L’unico Capretto, nella versione divenuta famosa dalla canzone di Angelo Branduardi “Alla fiera dell’est”, del “capretto che per due soldi mio padre comprò”.

Per comprenderne i significati vi segnaliamo questo testo

Di questo canto vi proponiamo diverse versioni : quello della cantante israeliana Chava Alberstein e del cantore Shulem Lemmer  e quella in dialetto piemontese dal titolo la crava cantata da Progetto Davka 

 

domenica 12 aprile #ricetteebraiche

Oggi vi parliamo delle #ricetteebraiche tradizionali kasher in occasione della festa. Per ricordare che gli ebrei uscirono in fretta e furia dall’Egitto e non ebbero tempo di far lievitare il pane, non si mangiano cibi lievitati ma pane azzimo che accompagna o è la base per molte ricette. Durante Pesach nelle case è spesso anche il profumo del miele a inebriare gli olfatti, e noi vi proponiamo le famose “pizzarelle con il miele”.

Si tratta del dolce ebraico romano più caratteristico della festa, è fatto a base di azzime e cioccolato, naturalmente condito con miele caldo. Il suo sapore è il simbolo di Pesach

3 matzot (azzime) grosse ammollate per almeno 2 ore (al tatto non devono avere punti duri) e scolate molto bene
2 uova intere
Cacao amaro (almeno 2-3 cucchiai colmi)
Zucchero (a piacere. Minimo 3 cucchiai)
Uvetta
Pinoli
Scorza arancia grattugiata
1 pizzico abbondante di sale (fondamentale perché le matzot non hanno sale)
Olio per friggere
Miele per servirle.
Preparazione:
Passate le matzot con uno schiacciapatate, aggiungete tutti gli altri ingredienti e mescolate bene.
Friggete a cucchiaiate l’impasto un olio ben caldo. Scolare su carta da cucina. Far scaldare il miele in un pentolino ed immergervi le Pizzarelle poco prima di servirle.

La nostra ricetta è tratta dalla pagina della rivista Mosaico

 

giovedì 8 aprile #haggadah

Siamo arrivati a #Pesach, che si celebra dal tramonto di oggi.

Nel corso del seder, di cui vi abbiamo parlato ieri, si legge l’#haggadah, il testo che accompagna il rituale della Pasqua. Il temine significa “racconto”, “narrazione”, l’haggadah contiene porzioni di testo biblico, commenti di rabbini, discussioni e riflessioni in margine al racconto dell’Esodo degli ebrei dall’Egitto, inni e salmi di lode. Il rituale del seder prevede la lettura integrale di questo testo, uno dei più popolari della tradizione ebraica come testimoniano i molti manoscritti e le numerose edizioni a stampa.

 

mercoledì 7 aprile #seder

Per la nostra rubrica #Pesachonline oggi vi parliamo del #seder, “ordine” in ebraico, la cena rituale intorno alla quale si riunisce tutta la famiglia. I cibi sulla tavola, consumati secondo un rituale descritto nell’Haggadah di Pesach, nel “racconto di Pesach”, hanno tutti un forte valore simbolico.

Nel piatto ci sono delle erbe amare (maròr), generalmente rafano o lattuga, legate dell’amarezza e la sofferenza della schiavitù in Egitto, una zampa di agnello, in ricordo del sacrificio pasquale che veniva compiuto al Tempio di Gerusalemme;  del charòset (un impasto di frutta, frutta secca e vino) come la malta usata dagli schiavi ebrei per costruire i mattoni; un uovo sodo, simbolo della vita che si appresta a nascere;  un gambo di sedano che verrà intinto in acqua e sale o acqua e aceto a ricordare le lacrime versate durante la schiavitù in Egitto.

E infine tre matzoth, pane azzimo non lievitato.

Durante il Seder i commensali bevono quattro bicchieri di vino, come le quattro tappe della liberazione descritte nell’Esodo. Ma il seder di Pesach non è legato al solo consumo di cibo rituale, ma anche al significato del racconto, dello stare insieme, è un momento molto sentito in cui gli stessi gesti e le stesse parole sono dotati, ogni volta, di un significato nuovo.

 

martedì 6 aprile #chamétz

La festa di Pèsach è un evento che viene celebrato anche attraverso l’osservanza di una serie di regole pratiche.  La Torà vieta di mangiare chamètz, di possederlo o di trarne vantaggio. Per chamètz s’intende qualsiasi impasto di acqua con farine di cinque cereali: grano, orzo, avena, segale e spelta. Per questo la preparazione della Pasqua ebraica richiede pulizie accurate degli ambienti per eliminare la presenza, anche minima, di cibi lievitati o tracce di essi. Si tratta di un lavoro minuzioso che prevede di cambiare anche i piatti, le posate e le pentole.

 

State con noi, seguendo l’hashtag #chametz potrete scoprire anche i ricordi condivisi con gli altri musei ebraici che partecipano all’iniziativa #pesachonline

 

lunedì 5 aprile #Pesach

Ci stiamo per avvicinare a #Pesach che si celebra dal 15 del mese ebraico di Nisan, per otto giorni; quest’anno dal tramonto di mercoledì 8 aprile.

Pesach è una delle celebrazioni più sentite dal popolo ebraico: è la festa della libertà in cui si ricorda l’uscita degli ebrei dall’Egitto guidati da Mosè, l’affrancamento dalla schiavitù e, appunto, la conquista della libertà.

Pesach è tradizionalmente un momento di riunione, in cui ci si ritrova insieme per la cena rituale, per la lettura dell’haggadà, per celebrare la ricorrenza. L’emergenza sanitaria in corso impone quest’anno di viverla nell’intimità delle proprie case, senza poterla condividere. Per questo abbiamo pensato, insieme ad altri musei ebraici italiani, di aprire uno spazio di condivisione virtuale sulle nostre pagine.

Pur distanti cerchiamo di unirci e restare vicini per festeggiare insieme.

#iorestoacasa  #coopculture  #italiaebraica

Sinagoga di Siena

Sinagoga e Museo ebraico di Firenze

Sinagoga e Cimitero Ebraico di Pisa

Museo ebraico di Venezia

Museo della Padova Ebraica – The Jewish Heritage of Padua – מוזיאון ליהדות

MEB – Museo Ebraico di Bologna

Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah

Museo Ebraico Di Roma

Recent Posts

Leave a Comment